È questa la frase di Santa Teresa che ha guidato il nostro cammino di juniorato intensivo di quest’anno, nella bellissima città di Avila, alla scoperta di questa donna, mistica e passionale, che don Bosco ci ha donato come patrona dell’istituto.
10 giorni, 52 Juniores, 10 lingue e culture diverse (Italia, Francia, Spagna, Ungheria, Bielorussia, Ucraina, Albania, Madagascar, Cina e Portogallo!), storie che si intrecciano e si raccontano …
Insieme, ci siamo messe con entusiasmo sui passi di Santa Teresa, attraverso l’esperienza offertaci di poter calpestare i luoghi in cui lei stessa ha vissuto, e soprattutto attraverso l’accompagnamento di don Marco Napolitano, biblista e dottorando a Gerusalemme, che per il quarto hanno consecutivo ha trascorso con noi giovani FMA questo tempo speciale, aiutandoci ad entrare nella Parola di Dio e nella spiritualità di S. Teresa.
Partendo dalla lettura di alcuni brani del Cantico dei Cantici e dell’Apocalisse, abbiamo attraversato le sette stanze del Castello Interiore per giungere al cuore del nostro cammino formativo estivo, ma anche al cuore di ogni nostro desiderio, sogno e progetto: Cristo Gesù, Dio Incarnato, Amico, Fratello, Sposo … Sette parole chiave ci hanno guidato in questo viaggio di conoscenza di noi stesse e di Sua Maestà (come S. Teresa amava chiamarLo): verità, orazione, tentazione, fragilità, desiderio, fidanzamento, casa.
Alla fine di questa esperienza formativa, con il cuore colmo di gratitudine per quanto ricevuto, sentiamo davvero di poter ricominciare l’anno con la certezza che questo Dio che stiamo imparando a cercare nei nostri primi passi di vita consacrata (due anni sono ben pochi!), non si trova chissà dove, ma vive nella realtà di ciascuna di noi. Quella realtà che siamo chiamate a conoscere e ad amare, perché Lui l’ha amata per primo, al punto di redimerla tutta, senza eccezioni.
Desideriamo come S. Teresa imparare ogni giorno un po’ di più ad amare il Signore e a farlo con il nostro cuore di donne e di donne consacrate.
In conclusione, vorremmo portare ad ogni sorella dell’Ispettoria i saluti da parte della nostra cara sr Eusebia Palomino, che abbiamo avuto la grazia di “poter andare a trovare” nella sua casa natale a Cantalpino, seguendone per un solo intenso giorno i passi, fino a Salamanca. A lei abbiamo affidato tutte le comunità dell’Ispettoria.
Un ultimo doveroso ringraziamento lo dobbiamo a sr Anna Razionale, sr Maria Ruta, sr Anna Avenia e sr Maria Angeles Cano , che hanno pensato e preparato per noi tutto ciò che abbiamo vissuto in questi giorni, accompagnandoci, da vicino e da lontano, con tanto affetto e preghiera.
Sr Cristina Mezzanotte e sr Francesca Bonifazio