Santa Maria Domenica Mazzarello

Apparteniamo a una famiglia religiosa nata dal cuore di don Bosco e di Maria Domenica Mazzarello per essere risposta di salvezza alle attese dei giovani.

Donne consacrate, viviamo in comunità ed esprimiamo in mezzo alla gente la nostra scelta radicale per Cristo e per i giovani divenendo per loro segno ed espressione dell’amore di Gesù Buon Pastore.

Fin dalla sua nascita, il nostro carisma si è fatto strada come il piccolo seme del Vangelo che, sapientemente coltivato, è maturato portando frutti di santità, di coraggiose scelte educative con l’intraprendenza tipica dello spirito missionario che i nostri Fondatori ci hanno lasciato in eredità.

La nostra Regola di vita sottolinea, infatti, che “la dimensione missionaria – elemento essenziale dell’identità dell’Istituto ed espressione della sua universalità – è presente nella nostra storia fin dalle origini” (C 75).

BREVI CENNI DI STORIA DELL’ISPETTORIA ROMANA S. GIOVANNI BOSCO

L’Ispettoria Romana ha le sue origini nel lontano 1893 quando si costituisce con appena tre case: Roma – Via Magenta (la cui comunità l’anno dopo si trasferirà in Via Marghera), Cannara (Umbria) e Lugo, quest’ultima staccatasi nell’anno 1903 per entrare nell’ispettoria Emiliana.

Le case di Via Magenta e Cannara aperte dal Rettor Maggiore Don Michele Rua nel 1891 fanno parte delle case d’Italia. Ma dal 1893 la piccola ispettoria che per il momento non ha alcuna denominazione si amplia sempre più e quasi ogni anno si aprono nuove opere.

Nel 1898 si apre la prima casa del Lazio (dopo Roma) a Civitavecchia.

Nel 1899 la prima casa dell’Abruzzo: Gioia dei Marsi

Nel 1900 le prime case dell’Umbria (dopo Cannara) in provincia di Perugia: Bettona (chiusa poi nel 1922) e Todi (chiusa nel 1962)

Nel 1902 la prima casa della Sardegna a Sanluri

La casa di Via Marghera, come prima fondazione di Roma e punto di riferimento per le varie comunità che pian piano vengono a costituirsi, viene subito considerata la casa centrale dell’incipiente Ispettoria

Nel 1903 si ha una prima denominazione: Ispettoria Romana S.Pietro e la Visitatrice che sostituisce la precedente, Sr Luigina Cucchietti, è Madre Eulalia Bosco, pronipote del Santo Fondatore.

Seguono anni di intensa fioritura di opere, facilitate dall’aumentare delle vocazioni e dalle numerose richieste dei Vescovi, a cui non si riesce a far fronte. Anche in questi anni si è costrette a vari rifiuti, motivati spesso da proposte non rispondenti al nostro carisma.

Il 7 febbraio 1908 l’ispettoria riceve il Decreto di Erezione Canonica e viene denominata Ispettoria dell’Italia Centrale e Meridionale di S.Cecilia: conta 18 case, sparse nel Lazio, nell’Abruzzo, nella Sardegna, nell’Umbria, nella Toscana, nella Campania, nelle Marche e in Albania. La Superiora, Madre Chiarina Giustiniani non è più chiamata Visitatrice, ma Ispettrice.

La nuova denominazione si giustifica ovviamente per la posizione geografica delle case e l’Ispettoria viene dedicata a S. Cecilia per la grande devozione che le suore di Roma hanno sempre avuto per la martire romana. Don Rua aveva optato per questa scelta, in quanto S. Cecilia era la protettrice della musica, che Don Bosco tanto amava e coltivava nei suoi Istituti

Negli anni seguenti continua l’espansione e l’assestamento delle diverse ispettorie d’Italia. L’Ispettoria Romana modifica ancora per tre volte la sua denominazione:

nel 1917: Ispettoria Romana di S.Cecilia

nel 1923: Ispettoria Italia Centrale di S.Cecilia

nel 1930: Ispettoria Romana di S.Cecilia

Da quegli anni in poi l’Ispettoria assume una ben definita stabilità nelle 5 Regioni dell’Italia Centrale: Sardegna, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Le opere si moltiplicano fino a raggiungere una punta massima di 46 case durante il sessennio di Madre Angela Minonzio, negli anni 1963-1964-1965. Nel sessennio seguente le case tendono a diminuire leggermente, ma nel 1971 si raggiunge il numero più elevato di suore: si contano 654 Figlie di Maria Ausiliatrice.

L’aumento del personale e le case molto distanziate nelle 5 Regioni, rendono particolarmente faticoso il lavoro dell’Ispettrice. Il Consiglio Generale, allora, studiando la realtà italiana di questi anni, riflette e approva la decisione di dividere alcune ispettorie ritenute troppo grandi, tra cui la romana S. Cecilia.

Al termine del sessennio di Madre Rosetta Marchese nasce perciò l’Ispettoria Romana S.Agnese, con sede nell’Istituto Gesù Nazareno di Via Dalmazia.

Nel 1971 abbiamo perciò due ispettorie romane:

Ispettoria S.Cecilia, con sede in Via Marghera, che comprende una parte delle case di Roma e del Lazio, l’Abruzzo, l’Umbria e le Marche. Le case sono 22.

Ispettoria S.Agnese, con sede in Via Dalmazia, che comprende l’altra parte delle case di Roma e del Lazio e la Sardegna. Le case sono 20.

Il 24 settembre 1971 si apre solennemente l’Ispettoria S. Agnese, con una Celebrazione Eucaristica nella Basilica omonima, sulla Via Nomentana. Vi partecipano Madre Rosetta Marchese, l’Ispettrice uscente e Madre Margherita Sobbrero, Vicaria Generale, insieme a un folto numero di Figlie di Maria Ausiliatrice. Il nome di S. Agnese viene scelto per la grande devozione che le suore di Roma, insieme a S. Cecilia, ebbero per questa martire romana, la cui festa, il 21 gennaio veniva sempre celebrata con particolare solennità.

Da quel momento in poi le due ispettorie “sorelle”, pur continuando a collaborare e ad incontrarsi in particolari circostanze, seguono un proprio cammino.

Quando negli anni ‘90 la CII (Conferenza Interispettoriale Italiana), con la guida del Gesuita Padre Max Taggi, sente l’esigenza di una ristrutturazione per un adeguamento maggiore alle esigenze dei tempi, si inizia a ventilare l’ipotesi di una riunificazione delle varie ispettorie italiane.

La Madre Generale Sr Antonia Colombo accetta in data 24 giugno 1999 la proposta di ridurre le 20 ispettorie iniziali in 7 grandi ispettorie che si organizzano con un diverso sistema di governo, che permette di investire persone a tempo pieno per l’animazione.

L’ipotesi presenta l’ispettoria Romana come una grande realtà che abbraccia le 6 Regioni dell’Italia Centrale: Sardegna, Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche e Molise: il territorio coincide perciò con quello delle due ispettorie romane con la prospettiva di eventuali nuove fondazioni da effettuarsi in un domani nelle due regioni in cui si è assenti: Marche e Molise.

Si intensificano gli incontri e le iniziative comuni per preparare la riunificazione, in particolare i Consigli ispettoriali congiunti, che stabiliscono insieme la data (2003) e la sede della nuova ispettoria (Via Marghera)

L’ispettoria romana prende il nome di Ispettoria Romana S. Giovanni Bosco. La scelta viene dettata soprattutto dal grande desiderio di Don Bosco di avere una presenza salesiana nella città eterna.

L’ispettoria viene eretta con il Decreto Canonico del 5 agosto 2003 e l’8 settembre si svolge la bellissima festa di inaugurazione ufficiale.