107a Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato
Che cos’è e perché è importante celebrarla
La Chiesa ha dimostrato in molti modi sensibilità nei confronti dei migranti. L’iniziativa di una Giornata Mondiale ha inizio nel 1914. Viene celebrata ogni anno durante l’ultima domenica di settembre; dunque, nel 2021, la 107° edizione dell’evento cadrà il 26. Ma perché è così importante far crescere una costante consapevolezza nei confronti dell’iniziativa e del suo significato di non indifferente rilievo? E che cosa rappresenta per noi tutti?
La Giornata Mondiale del Migrante e del Rfugiato può essere una preziosa occasione per dimostrare altruismo verso coloro che vivono fra turbolente difficoltà ed incertezze, che purtroppo li rende vulnerabili e alla mercé delle loro sfortunate condizioni. Inoltre, rappresenta un mezzo per invitare ove fosse possibile a fare ciascuno la nostra parte: spesso, sono i piccoli gesti a fare la differenza.
Le Marche e le migrazioni:
si svolgeranno in questa regione le principali iniziative per
la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Le celebrazioni ufficiali della Giornata Mondiale del Migrante e del Rfugiato si svolgeranno quest’anno nelle Marche. L’iniziativa è della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes che proprio in questa regione ha promosso, dal 23 al 27 agosto, a Loreto, in collaborazione con il SIMI (Scalabrini International Migration Institute), il Corso di Alta Formazione sul tema “Costruire e custodire la casa comune” con la partecipazione di vescovi, direttori Migrantes, operatori di diverse diocesi italiane. Un santuario, quello di Loreto, che ogni anno accoglie il pellegrinaggio regionale dei migranti. Nelle Marche anche la celebrazione eucaristica nazionale che si svolgerà domenica 26 settembre, Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Una regione, al plurale. Risulta l’unico nome al plurale tra le regioni italiane. La sua vocazione, infatti, è alla pluralità. Molti sono gli elementi unificanti: il paesaggio, il carattere degli abitanti, la dimensione urbana di ogni pur piccolo centro abitato, una storia di autonomie parallele.
Un territorio segnato dalla presenza e dall’azione dei monaci benedettini che viene comparato con un libro. Erano ispirati artigiani sia nel seguire i solchi del campo che quelli della scrittura. Tutti e due – il campo e il libro – si coltivano, si arano, si solcano: il calamo è, simbolicamente, il vomere che pazientemente percorre i suoi solchi.
Considerando i precedenti storici dei marchigiani, che hanno avuto a che fare personalmente con l’emigrazione e che l’hanno vissuta sulla propria pelle, le Marche, quest’anno sono state scelte per celebrare le iniziative Nazionali della giornata del Migrante.
Le parole del Papa
Il titolo scelto dal Santo Padre per il suo messaggio di quest’anno è “Verso un ‘noi’ sempre più grande”.
Come dice papa Francesco nel suo messaggio per la 107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 26 Settembre 2021, “in realtà, siamo tutti sulla stessa barca e siamo chiamati a impegnarci perché non ci siano più muri che ci separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità”.
Il testo procede ricordando al lettore di quanto sia importante il nobile significato dietro l’iniziativa di questa particolare giornata: “per questo colgo l’occasione di lanciare un duplice appello a camminare insieme verso a un noi sempre più grande, rivolgendomi anzitutto ai fedeli cattolici e poi a tutti gli uomini e le donne del mondo.” Le parole evocative di questa lettera parlano già da sole: si tratta che di un chiaro appello che invita i fedeli, ove sia possibile, a porgere un aiuto nei confronti di chi, purtroppo, non sempre gode della medesima fortuna.
TUTTI I MATERIALI E LE INFORMAZIONI SONO REPERIBILI QUI