Martedì 6 Marzo alla SIC (Scuola Intercongregazionale dei Castelli romani) abbiamo incontrato il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto per la Congregazione degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
E’ stato un incontro molto famigliare! Nella massima semplicità e disponibilità, senza alcun discorso preparato, ha ascoltato e risposto alle diverse domande che gli abbiamo fatto, riguardanti il futuro della vita consacrata e il presente della Chiesa.
Il cardinale ha sottolineato più volte che il futuro della vita consacrata siamo noi e che siamo chiamati ad essere testimonianza vera e coerente in mezzo alla gente, dando importanza all’incontro e al dialogo come hanno fatto i Fondatori delle nostre diverse Congregazioni, che hanno saputo essere uomini e donne profetici in dialogo con la realtà e la cultura del luogo e del tempo.
Rispondendo ad una domanda sulla linea di azione per quanto riguarda i casi di abusi, il Cardinale ha sottolineato l’importanza di entrare dentro ai problemi non avendo paura di sporcarsi le mani per non restare nella freddezza e nell’indifferenza che portano solamente ad un’accentuazione dell’individualismo che impedisce una vita Evangelica vera, coerente e felice.
Ci ha sollecitati a ritrovare la gioia dello stare in comunità volendoci bene, creando veramente famiglia per abbattere la piaga dell’individualismo che porta all’isolamento e alla tristezza: è questa la testimonianza autentica che il mondo aspetta da noi!
Al termine del dialogo, due novizi, a nome di tutti, hanno consegnato al Cardinale una lettera per il Papa in cui abbiamo manifestato il desiderio di poter avere un incontro con Lui!!! Chissà…
Il pomeriggio ha avuto il suo culmine nell’Eucaristia celebrata insieme, durante la quale abbiamo espresso la comunione nella diversità delle nostre provenienze, attraverso l’animazione dei canti fatta secondo la cultura dei diversi gruppi.
Ed essendo martedì di Carnevale, non poteva mancare la gioia di stare insieme e dell’incontro con la condivisione di una gustoso merenda; anche in quel momento, è stato possibile avvicinare il Cardinale con molta famigliarità e semplicità.
È stato veramente un pomeriggio di dialogo molto sereno, fraterno ed interessante per chiarirci le idee su alcuni temi, per avere un’ottica di futuro profetico alla quale la vita consacrata è chiamata, per sentirci parte viva della Chiesa.