SUPERIAMO LE APPARENZE, DELICATEZZA E AMORE SONO DIETRO AD OGNI SGUARDO
Possiamo affermare con certezza che gli anziani costituiscono un vero e proprio pilastro della società, una ricchezza da proteggere. La loro esperienza, le loro conoscenze e la loro saggezza sono un patrimonio per noi giovani. Quando si pensa all’anziano ci vengono subito in mente le rughe, i capelli bianchi, il corpo esile, il carattere ostile, ma spesso non teniamo presente una cosa: non ci rendiamo conto di tutto l’amore che una persona anziana può dare. Tutt’oggi nella società non sempre vengono rispettate queste persone, c’è chi si approfitta della loro debolezza, chi li abbandona, chi li lascia soffrire.
Gli anziani risentono davvero tanto la solitudine, hanno bisogno di continue attenzioni, di stimoli, di comunicare, condividere le loro esperienze e la loro storia, di essere ascoltati e compresi. Fra le varie difficoltà dell’anziano troviamo anche la mancanza di motivazione. È fondamentale che rimangano attivi e che si impegnino in qualche attività, che può essere anche semplicemente una passeggiata rigenerante, una chiacchiera sul passato o un ascolto reciproco.
Grazie al progetto Sguardi del VIDES, noi volontari abbiamo avuto la possibilità di accompagnare queste figure nella loro quotidianità, cercando ogni giorno di riempire le loro giornate dandogli sostegno fisico, psicologico e cognitivo.
Ogni giornata inizia alle 7:00 del mattino seguita dalla colazione e successivamente da lodi e celebrazione eucaristica; dopo di che abbiamo a disposizione un’ora di tempo, gestito da noi volontari, nella quale riusciamo a comprendere attività di vario tipo: cruciverba, pittura, collage, giochi fisici con palloni e strumenti musicali utili per capacità manuali e di coordinazione ecc.; la loro cura personale (barbe, capelli, unghie); animazione con musica e balli o visione di film e documentari. Nel resto della giornata rimaniamo sempre a disposizione, a sostegno per pasti (in particolar modo per coloro non autosufficienti), merende ed eventuali uscite.
Ognuno di noi ha cercato di portare novità ed affetto all’interno della comunità. Queste sono alcune delle opinioni dei ragazzotti che ci hanno accompagnato in questa meravigliosa esperienza:
Mariano – “Non è facile tenerci a bada, siamo un po’ tanti, ma siamo anche una famiglia, e la vostra presenza è stata molto utile, soprattutto a tenerci svegli ed uniti”
Don Ettore – “Siete quattro ragazzi molto validi; siete venute qui come foste sorelle nostre, le più piccoline della casa, ma comunque ci avete accolto subito con amore e state facendo un ottimo lavoro”
Vittorino – “Vi do 10 per l’appoggio e la vitalità che ci date e penso che grazie a quest’esperienza potete riuscire a vedere con occhi diversi gli anziani e i malati; e soprattutto arricchite la società. Tutto ciò che avete fatto è stato molto utile, ci ha fatto vedere con altri occhi i giovani d’oggi; c’è chi opera e questo è molto bello.”
Piergiorgio – “Non posso che essere più che positivo, la vostra presenza qui è stata come una primavera. Io vi ammiro, ho pensato “forse è meglio andare all’asilo a fare volontariato piuttosto che qui da noi”
Don Piero – “Io sono ammirato dalla vostra presenza, dal tatto, dalla delicatezza, dal garbo. Con voi è facile, una parola ogni tanto, un consiglio… gli occhi miei vedono questo delle persone sempre disponibili e sempre sorridenti. Non pensavo mai di trovare ragazzi cosi in gamba e presenti”
Don Francesco – “Rappresentate il vangelo, la carità, l’attenzione verso l’altro; proprio ciò che voleva don Bosco: formare un buon cristiano. Per gli anziani è importante cosi che possano sentirsi ancora vivi e partecipi nella società”
Don Francesco C. – “Vicinanza, condivisione, un rimedio alla solitudine”
Ci vuole poco per renderli felici, basta essere sempre in ascolto; quando loro chiederanno di te capirai che quello che stai facendo è la cosa giusta, che il tuo lavoro ha valore per loro e che ti stai rendendo utile nella maniera più nobile possibile: aiutando gli altri.
Ciò che ci lascia quest’esperienza è sicuramente un grande bagaglio culturale ma soprattutto umano, arricchito di risate, conoscenze, riflessioni, condivisioni e anche dolori; con questo ci riferiamo sia all’accettazione della vecchiaia come cambiamento ma soprattutto al passaggio da questa vita alla vita eterna. In quest’ultimo periodo sono avvenuti dei lutti di alcuni anziani della casa, non è mai facile accettare la morte ma grazie a loro abbiamo imparato a vedere le cose anche con un’altra prospettiva, per loro infatti non significa solo la fine della sofferenza ma anche l’inizio di una nuova avventura.
Stare cosi a stretto contatto ci ha dato la possibilità di conoscere a fondo ognuno di loro, legandoci in un rapporto che porteremo con noi anche dopo la fine del servizio.
“La leggerezza è propria dell’età che sorge, la saggezza dell’età che tramonta”
Volontari del Servizio Civile Progetto Sguardi- Casa Zatti