Santo Natale 2019
Carissime Sorelle,
Carissimi Salesiani,
Carissimi Salesiani Cooperatori,
Carissimi membri della Famiglia Salesiana,
Carissimi laici,
Carissimi Bambini e giovani delle Comunità Educanti,
in prossimità della solennità del Natale, desidero raggiungere ciascuno di voi. Spiritualmente, ci troviamo insieme dinanzi al Presepe, perché, ci dice Papa Francesco: “Il presepe ci offre un altro insegnamento di vita. Nei ritmi a volte frenetici di oggi è un invito alla contemplazione. Ci ricorda l’importanza di fermarci. Perché solo quando sappiamo raccoglierci possiamo accogliere ciò che conta nella vita. Solo se lasciamo fuori casa il frastuono del mondo, ci apriamo all’ascolto di Dio, che parla nel silenzio.” (Udienza generale del 18 dicembre 2019)
Visitando le Comunità e attraverso le foto che ricevo, ho potuto vedere le più diverse immagini di Presepe, secondo una tradizione vivissima nelle Case della nostra Ispettoria. Ognuno è frutto di un percorso educativo e di fede, ognuno ha la sua particolarità e bellezza, specialmente quelli “viventi” rappresentati dai più piccoli nelle nostre scuole e oratori.
Mi tornano in mente le parole di Santa Maria Mazzarello che in una lettera scriveva: “Quanto belli questi giorni! Essi riempiono i nostri poveri cuori d’insolita gioia, perché‚ Gesù Bambino viene a noi con le mani ripiene di grazie; Egli è tutto amore e tutta bontà per darci animo ad accostarci a Lui”. (Lettera 32). Gesù, il festeggiato, a volte dimenticato nel Natale segnato dal consumismo, dalla fretta e dalla superficialità, viene per portarci tanti doni, ma richiamo di non accorgercene. Per questo è necessario dedicare tempo a “esserci” davanti al Presepe, ad ascoltarci reciprocamente, dedicandoci attenzione e ascolto: solo se sapremo fermarci a “stare” con il Dio Bambino e tra noi sarà un vero Natale, perché potremo accogliere la gioia che Egli ci porta. Sempre la nostra Madre Mazzarello ci dice: “O mie care sorelle, quanti esempi di belle virtù possiamo ricavare alla presenza di Gesù nel presepio! Meditatelo e vedrete il frutto che ne ricaverete, grande sarà se lo mediterete con umiltà”. (Lettera 33). Davvero, la contemplazione del Presepe può segnare per la nostra vita una svolta, perché il Figlio di Dio si fa Carne esattamente per questo: restituirci alla Vita piena e abbondante! Sia allora per le nostre Comunità, le nostre famiglie, per tutto il mondo, un Natale semplice, un Natale di fraternità, in cui ciascuno possa sperimentare la gioia di sentirsi amato e rinnovato nell’amore verso gli altri.
Buon Natale!
Sr Angela Maria Maccioni
Ispettrice