Il 31 gennaio per ogni salesiano del mondo, adulto o bambino, è giorno di festa! E’ stato così anche quest’anno qui a Macomer dove la nostra comunità educante, animata dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha celebrato le feste in onore di San Giovanni Bosco.
Sabato 26 gennaio l’oratorio ha fatto festa con il tradizionale pomeriggio di giochi conclusosi con la tipica merenda salesiana a base di “pane e salame”. Lunedì 28 è stata la volta del “Don Bosco Young” che per la prima volta ha coinvolto insieme i ragazzi delle scuole medie e superiori appartenenti al gruppo di impegno dell’oratorio e alla polisportiva giovanile salesiana Le Pleiadi basket; anche loro hanno vissuto momenti di fraternità e di gioco per conoscere meglio la vita del santo.
In preparazione alla festa solenne la nostra comunità si è riunita ogni sera per il triduo che, riprendendo l’invito dell’enciclica Gaudete et exultate e della strenna del nostro rettor Maggiore “la santità anche per te”, ci ha aiutato a riflettere su come anche noi, alla stregua di Don Bosco, siamo chiamati alla santità.
Finalmente il 31 gennaio è giunto l’apice della festa e mentre i piccoli della scuola dell’infanzia e del nido hanno ricevuto la visita a sorpresa di Giovannino Bosco e della sua mamma, i grandi si preparavano alla Celebrazione solenne che è stata presieduta da Don Luigi Delogu, e concelebrata da Don Ottavio Sias, Padre Mario Pesenti, Don Gino Dedola e Padre Andrea Rossi. Alla celebrazione hanno partecipato sentitamente, adulti e giovani di ogni età, ma soprattutto ha visto l’assidua presenza dei giovani dell’oratorio che hanno contribuito ad animare questo momento di preghiera e di festa. Durante la celebrazione Don Luigi ha riproposto l’immagine viva di un uomo innamorato dei giovani e ha trasfuso in noi la consapevolezza che la santità si vive nel quotidiano. La Santità, infatti, è un progetto che ancora oggi rivoluziona l’educazione, e, attraverso di essa rivoluziona il mondo. È un invito a partecipare attivamente alle questioni del tempo e della società sino a cambiarla dalla radice; è un cammino che, attraverso la ragione, cerca risposte sempre più originali e innovative, frutto di una progettualità condivisa; infatti, l’educatore salesiano sa che non si può improvvisare e che, per essere efficace, l’educazione richiede tempo e cura.
La festa di San Giovanni Bosco, dunque, per noi non è celebrare un mito passato, ma piuttosto, è l’occasione per fermarsi a pensare sul senso del nostro stare qui riportando alla mente e al cuore le parole di Don Bosco: “Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo”. In questo modo ricordare Don Bosco ci da la possibilità di riscoprire la Spiritualità Giovanile Salesiana: l’allegria, la quotidianità, la passione educativa, l’amorevolezza, la gioia di condividere tutto con bambini, ragazzi e giovani, non fruitori di un servizio ma protagonisti attivi di una comunità che, ogni giorno, cerca di essere “una casa per crescere insieme”.
Paolo Bucchinu