Il giorno dell’accoglienza delle matricole è, da sempre, un giorno speciale per i collegiali, in cui si uniscono curiosità per i nuovi arrivati ed emozione nel ricordo del proprio primo giorno da collegiale.
La giornata inizia presto, quando si sentono rumori e voci nuove, che rievocano alla mente immagini già viste e sentimenti già provati. Si cerca di mostrarsi sorridenti e disponibili, accogliendo le ragazze con lo stesso entusiasmo con cui, prima di loro, siamo state accolte noi. Il via vai su e giù per le scale, la risata di alcuni genitori e la commozione di altri, sguardi timidi o incuriositi sono solo alcuni dei caratteri tipici di una giornata così particolare. Nell’aria si respira fermento, gioia, attesa e, soprattutto, curiosità. Si mescolano l’entusiasmo delle nuove arrivate e quello delle ragazze più grandi, tra racconti di avventure passate ed auspici per quelle future.
Il pomeriggio passa rapidamente, mentre arrivano genitori con grandi scatoloni, buste, bagagli di ogni sorta, nel tentativo di rassettare la camera.
Alla sera, ci si ritrova tutte quante in salone e, mentre qualche genitore sceglie di fermarsi per la preghiera, qualcun altro è già ripartito per tornare a casa. Le nuove arrivate realizzano allora, forse per la prima volta, cosa significhi lasciare la propria casa ed i propri affetti, per iniziare un’avventura che le condurrà lontano. Ciò che forse ancora non immaginano, e che, man mano, scopriranno, è che la vita che le aspetta le porterà a definire “casa” proprio quel collegio, ancora così sconosciuto e misterioso. Dopo un momento di preghiera ed il saluto delle suore che vivono con noi collegiali e di don Antonio, il nostro padre spirituale, inizia la vera e propria accoglienza delle matricole, tra video divertenti e balli di gruppo. Si cena tutte insieme in cortile, tentando di imparare i nomi delle nuove arrivate e iniziando a conoscersi un po’. L’emozione si taglia con il coltello e tutte, guardando le “matricoline” ancora spaesate e intimorite, rivedono in fondo se stesse, non troppo tempo prima, con lo stesso bagaglio di sogni e timori, avventure e scoperte. Come da tradizione, si sale sul tetto e, tra uno scherzo ed una presa in giro, si ricava anche il tempo di un momento più serio di unione dei nuovi piani formati, lanciando le lanterne e augurandosi a vicenda un buon inizio d’anno. Infine, per le più temerarie, la serata continua scendendo “in pista”, un punto di ritrovo nei pressi del nostro collegio, dove si riuniscono i ragazzi dell’università e, in particolare, i collegiali. Iniziano le presentazioni, i canti, le lunghe chiacchierate, la conoscenza delle matricole degli altri collegi che, da perfetti sconosciuti, diverranno volti amici.
Il giorno di accoglienza delle matricole si conclude così e, in un modo o nell’altro, resterà come ricordo perenne nel cuore delle ragazze appena arrivate. Non sanno ancora che “le quattro mura” del collegio diverranno luogo di pianti, risate, sorrisi, litigate, ma soprattutto meravigliose amicizie ed emozioni che le renderanno più mature, più consapevoli delle loro potenzialità e capacità, più forti, più adulte e protagoniste del proprio tempo, pronte non solo a spendersi nella propria vita universitaria, ma anche nella meravigliosa realtà collegiale in cui viviamo.
Alessandra Vicari, II anno Medicina e Chirurgia