Una buona notizia per me… e per te!
Primo annuncio: “…ciò che noi abbiamo udito, veduto contemplato, toccato, di ciò rendiamo testimonianza…” (1Giovanni 1,1-29)
Nei giorni 2 e 3 febbraio 2019, nel salone completamente riqualificato della casa ispettoriale di via Marghera, si è svolto il Convegno di Pastorale Giovanile sul Primo Annuncio, organizzato dalla Consigliera di Pastorale Giovanile, sr Loredana Locci, dalla Commissione di Pastorale Ispettoriale, con la consulenza di Don Ubaldo Montisci, SdB, docente di Teologia dell’educazione UPS.
DESTINATARI sono stati Figlie di Maria Ausiliatrice, laici e giovani adulti che collaborano nella nostra missione educativa, nei vari ambienti pastorali e che sentono l’urgenza di:
- Risvegliare l’ardore missionario e la gioia di annunciare il Vangelo
- Approfondire i fondamenti teologici e pastorali del Primo Annuncio
- Conoscere più da vicino alcune modalità di controannuncio rivolte in forma massiva e preoccupanti ai giovani
- Approfondire in forma laboratoriale una modalità di Primo Annuncio
Il Convegno rispondeva al bisogno espresso nell’Ispettoria Romana San Giovanni Bosco di rinnovare la propria proposta pastorale e a impegnarsi nel Primo Annuncio, secondo le indicazioni della Chiesa e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, insieme a quello dei salesiani, nel 2018, aveva organizzato un Convegno sul Primo Annuncio. La nostra Madre Generale, Suor Yvonne Reungoat, per l’occasione, aveva scritto:
“Il Primo annuncio è oggi necessario e urgente specialmente in realtà segnate dall’anonimato delle città, dalla secolarizzazione e dalla desertificazione spirituale, dove non è raro incontrare persone disorientate, indifferenti, lontane dalla gioia del vangelo; città dove la possibilità di contatti comunicativi si moltiplica, ma spesso c’è carenza di relazioni interpersonali di qualità e mancano punti riferimenti essenziali che non siano solo servizi, ma anche incontri veri, fino all’incontro che cambia la vita come quello con la persona di Gesù. Il Primo annuncio è necessario in realtà divenute multietniche, multiculturali, multireligiose, dove la testimonianza gioiosa da parte dei cristiani è il principale canale di comunicazione della realtà che abita il loro cuore. Non si tratta anzitutto di annunciare una dottrina, ma di suscitare la domanda intorno a ciò che ci rende felici, gioiosi in quanto cristiani innamorati di Gesù e del suo vangelo. Il Primo Annuncio è il passo fondamentale per risvegliare interrogativi di senso, per accendere nel cuore di coloro che incontriamo il desiderio di conoscere il motivo della nostra gioia così da lasciarsi trasformare da Gesù. Di qui l’importanza di trasmettere con tutta l’esistenza la “buona notizia” che Cristo Gesù è il Salvatore, e di testimoniare che vale la pena spendere la vita per Lui, perché questo riempie il cuore di gioia, e risponde al bisogno umano di autorealizzazione e di pienezza. È bello testimoniare che la fraternità, la vita di comunione è possibile e rende felici, che aprirsi a Gesù è fonte di ricchezza di fronte agli appelli della vita. Il messaggio esplicito verrà di conseguenza quando l’interlocutore sarà pronto e aperto a “chiedere ragione” della speranza che è in noi. Arriva qui l’annuncio fondamentale: «Gesù Cristo, morto e risorto ha dato la sua vita per me. Egli è il Salvatore del mondo».
Il Convegno non vuole essere un evento fine a se stesso, ma l’inizio di un cammino di risignificazione pastorale delle nostre opere.
Si è articolato in tre momenti. Dopo il saluto della Consigliera per la Pastorale Giovanile dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Sr. Runita Galve Borja, e dell’Ispettrice, sr Angela Maria Maccioni, si è svolta la Fase ESPRESSIVA in cui i partecipanti sono stati coinvolti nel processo di formazione, attraverso il vissuto personale in ordine al tema trattato.
È seguita poi la Fase FONDATIVA in cui Don Ubaldo Montisci ha illustrato le principali categorie di Primo Annuncio, chiarificando i termini in relazione all’Evangelizzazione, alla missione, alla Catechesi e don Don Andrea Lonardo, direttore della Pastorale Universitaria di Roma, ha trattato il tema del Kerigma in relazione al contesto giovanile odierno.
A seguire si è svolta una celebrazione della Parola animata da don Pinheiro Jourdan, Responsabile del Settore per il catecumenato dell’Ufficio Catechistico della CEI. La prima giornata è terminata con la tradizionale “Buona notte” a cura dell’ambito della Missione ad Gentes dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Domenica 3 febbraio, dopo la celebrazione eucaristica presieduta dall’Ispettore della ICC Don Stefano Aspettati, è continuata la fase fondativa con una relazione di Don Ubaldo Montisci sul tema: Il Primo Annuncio nella spiritualità salesiana.
A seguire i partecipanti sono stati coinvolti in un Work Shop dal tiolo “Rivoluzione mediale e nuove sfide educative” con il prof. Marco Brusati, docente di “Progettazione di eventi” presso l’Università degli Studi di Firenze nel Master “Pubblicità Istituzionale” e direttore dell’Associazione Hope.
Nel pomeriggio, si è svolta la fase di METODOLOGIA E SINTESI PERSONALE FINALE in cui si sono tenuti quattro laboratori:
- A piedi nudi… nella Terra Santa della Famiglia!” animato dal dott. Ruggero Diella e dalla dott.ssa Loredana Simeone, salesiani cooperatori.
- Oltre il muro dell’incomunicabilità: il primo annuncio attraverso la relazione, a cura della prof.ssa Mara Scoliere, salesiana cooperatrice, psicologa e docente UPS
- Accendere la sete di Infinito: il primo annuncio agli adolescenti, condotto dal prof. Alessandro Ricci, psicologo e docente UPS.
- A ritmo di web: scateniamo l’annuncio, guidato dal dott. Diego Buratta, della Cooperativa sociale Pepita ONLUS.
Il Convegno si è concluso con l’assemblea conclusiva in cui si è riletta l’esperienza vissuta. I partecipanti, oltre 90 provenienti da diversi ambienti dell’Ispettoria, hanno manifestato apprezzamento e soddisfazione.
Sr Angela Maria Maccioni
Ispettrice IRO